prima di iniziare la navigazione, alcuni brevi consigli sul settore a cura del CEO Silvio Di Giovanni.

Grazie per l’attenzione che tutti dedicate al settore, grazie per la considerazione che ognuno di voi ha nei confronti della mobilità elettrica, tra persone entusiaste, persone che hanno qualche dubbio e persone che criticano apertamente l’elettrificazione dei nostri spostamenti stiamo cercando di dare soluzioni a tutti.

Non voglio più dare informazioni su aumenti o diminuzioni dei costi o su cambi più o meno favorevoli con le altre valute, il nostro problema attuale è uno solo, l’Italia, a differenza di Germania e Francia, è stata l’unica grande nazione industrializzata d’Europa che non ha avuto incrementi nella vendita di auto elettriche, anzi…siamo, per il 2022, ad un decremento delle vendite di EV dell’1%.

Poco, direte, in fondo è quasi lo stesso dell’anno precedente ma…..la Germania ha avuto un incremento delle vendite del 700%, la Francia quasi del 500% provate a fare i calcoli, tutto il mondo sta andando verso l’elettrico, noi, qui in Italia, ci siamo fermati ed aspettiamo, sarà la nostra saggezza oppure sarà dovuto alle campagne di chi non vuole che l’elettrico diventi dominante perché è necessario ancora vendere benzina e gasolio, posso anche comprendere, ma se questo deve essere ritardato perché la nostra industria non è pronta allora tutto sarà, ancora una volta, uno sbaglio che ricorderemo per decenni.

Se la nostra industria non ha innovato i prodotti ed i cicli di lavorazione l’errore più grande è quello di chiuderci a riccio e di illudere gli italiani che l’errore è degli altri, non è così, bisognava creare innovazione e nuove figure professionali, era necessario far capire che il mondo sta cambiando e con la globalizzazione non possiamo essere gli unici a non far nulla e dire che con l’elettrico la nostra industria morirà, sapete perché? Perché se la nostra industria ora muore è purtroppo giusto, i tempi cambiano e gli industriali, le banche, il sistema politico deve adeguarsi a questo, nei tempi giusti, senza aspettare.

Cosa possiamo contestare alle industrie degli altri paesi? Forse che si sono permesse di creare nuovi prodotti 10 o 15 anni fa mentre noi aspettavamo i finanziamenti europei e non abbiamo speso un centesimo per creare nuove opportunità? Non è giusto, l’errore è nostro che siamo stati fermi, non di chi ha creato nuovi prodotti.

Purtroppo queste righe sono anche scritte con la rabbia di chi, come me, più di 10 anni fa è dovuto andare via dall’Italia per poter costruire quello che aveva pensato, qui da noi, nei miei giri tra banche, associazioni finanziarie, gruppi angelici che prestano denaro a chi ha un idea che può diventare un prodotto di massa, non ho mai avuto riscontri, spesso qualche direttore di qualche banca italiana mi ha dato la pacca sulla spalla salutandomi con un “ Di Giovanni, potrebbe essere anche un idea, ma è fantasia, quello che vuole realizzare non avrà mai un futuro” ecco, sono queste le persone che hanno e stanno rovinando la nostra nazione, le mie fantasie del 2009 sono oggi prodotti che milioni di persone utilizzano ogni giorno e, guarda caso, la nostra Italia è l’unica nazione che li utilizza poco, avrò fantasia, ma non sono certo io l’uomo staccato dalla realtà.